Abstract del verbale della seduta del 20 marzo 2003

- RAPPORTO SULLA PIANIFICAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE -

- ANALISI DOCUMENTO PROGRAMMAZIONE -

           

Il Collegio, inizia i lavori sottoponendo a verifica il “rapporto sulla pianificazione delle risorse idriche”.

La S.I.D.R.A S.p.a. negli anni passati ha promosso progetti di massima con l’obiettivo di realizzare un complesso di opere dirette  al miglioramento delle strutture per la produzione delle acque captate dalle falde dell’Etna, per l’avvicinamento di queste acque alla città di Catania e per la rete distributiva. I progetti sono stati inseriti nell’Accordo di programma quadro e per la realizzazione degli stessi è stato previsto un finanziamento a fondo perduto di 191.2 miliardi di vecchie lire con una quota di cofinanziamento proveniente da capitali privati addirittura in misura superiore a quella del 30% prevista come limite nello stesso Accordo.

In tempi immediatamente successivi    all’Approvazione dell’Accordo di programma quadro su invito dell’Autorità Regionale che chiedeva di contenere la richiesta di risorse finanziarie, la S.I.D.R.A. ha distinto un piano a lungo, ed uno a breve termine, riducendo il numero delle opere da realizzare e limitandole all’ammodernamento e/o alla realizzazione della rete di distribuzione e agli studi sull’approvvigionamento.

In tempi recenti la S.I.D.R.A. è stata incaricata dal Comune di Catania della progettazione della rete fognaria. L’investimento per la realizzazione delle opere di approvvigionamento, di distribuzione e della rete fognaria ammonterebbe a circa 800 miliardi, di cui un’importante quota derivante da finanziamenti privati.

A seguito dell’esame tecnico ad iniziativa della Commissione per l’inserimento dell’Accordo di programma quadro, il progetto fu collocato nell’allegato 2 bis che prevedeva un supplemento di valutazione, conclusosi positivamente, tanto che la maggior parte delle opere sono state considerate oggettivamente così valide da essere qualificate come “invarianti”. Queste valutazioni conferiscono un riconoscimento di validità complessiva al Piano S.I.D.R.A. ad eccezione di alcune opere riconducibili all’approvvigionamento, in conseguenza anche del fatto che i continui prelievi hanno importato l’abbassamento della falda situata alle pendici dell’Etna.

  Nel  piano d’ambito dell’A.T.O. di recente costituzione risultano comprese le opere previste dal Piano S.I.D.R.A. o, comunque, quelle qualificate come “invarianti”.

  In ordine al progetto relativo alle fognature precisa che al di là di qualche semplice promessa non esistono atti che prevedono finanziamenti concreti. Peraltro non vi è alcun dubbio che la valutazione di costruire contemporaneamente la rete idrica e la rete fognaria è da considerare positiva. Comunque il progetto della  rete di fognatura, in atto, non ha le adeguate risorse finanziarie per la sua realizzazione.

Si sottolinea in proposito che oltre che gli aspetti tecnici sarebbe proficuo considerare quelli in ordine alla convenienza ed attendere che sia disponibile il finanziamento per la rete fognaria, e procedere in contemporanea alla realizzazione delle due reti.

Si ricorda che il Commissario delegato non può modificare il piano programmatorio previsto dal piano di ambito, dove devono essere inserite tutte le opere da realizzarsi secondo una serie di priorità. Ricorda che la S.I.D.R.A. ha presentato la richiesta di unificare i due progetti: si tratta, però, di finanziamenti di titolarità di due diverse gestioni commissariali (di cui una oggi sotto gli effetti del procedimento del T.A.R), di due diversi progetti, e di due differenti canali di finanziamento. A Catania sono convinti che i soldi per la realizzazione della rete fognaria arriveranno quanto prima; ma non sapremo se  i 50 o 60 miliardi necessari alla realizzazione del Piano saranno disponibili se prima non verrà presentato, entro il 30 aprile,  il piano integrativo.  Il Piano nasce nel 1997, e in origine oltre all’adduzione prevedeva di vendere l’acqua ad altri Comuni del comprensorio. Ma non risulta da nessun documento che i Comuni hanno o avranno intenzione di comprare l’acqua dalla S.I.D.R.A. Nel frattempo sono entrate in vigore delle norme più restrittive previste per il cofinanziamento dal Quadro comunitario di sostegno che finanzia fino al 2006 opere per un certo importo a fondo perduto purché ci siano questi soldi, gli interventi siano inseriti nell’ambito programmatorio e si riconosca validità al progetto.

Viene ribadito che la proposta S.I.D.R.A. è basata sulla costanza dell’aspettativa del finanziamento pubblico, la struttura commissariale dovrà valutare se la realizzazione delle opere richieda l’utilizzazione o meno dell’intero finanziamento.

Il cofinanziamento previsto dalla normativa comunitaria i 191.2 miliardi devono essere effettivamente spesi e quindi  anche le ipotesi di apporto di capitali privati per la realizzazione dell’intero progetto devono essere realistiche. Viene, altresì, ricordato che il periodo di vigenza dell’emergenza è fissato al 31.12.04 e pone l’attenzione sulle competenze specifiche della struttura commissariale previste dalle ordinanze costitutive tenuto conto dell’identità tra piano in esame e piano inserito nel documento di programmazione dell’ATO, al fine di evitare duplicazioni di iniziative e di contro individuare le specifiche competenze in capo all’ATO e all’Ufficio per l’emergenza ricorda che quest’ultimo deve, infatti, occuparsi di realizzare le grandi condotte di adduzione: occorre, quindi, valutare quanta parte del Piano S.I.D.R.A. esitato dall’U.V.A.L. possa rientrare nella competenza dell’uno o dell’altro Ufficio ed in particolare bisogna individuare quanta parte di questi 191.2 miliardi può essere imputata alla captazione e all’adduzione delle grandi reti. Si puntualizza che le “invarianti” di cui si è detto riguardano, in particolare,  la rete idrica interna; si tratta, quindi, del rifacimento di opere già esistenti.

Viene sostenuto essendo il Piano S.I.D.R.A. inserito nell’accordo di programma quadro, nulla osta a questa struttura commissariale utilizzare i fondi anche per finanziare le opere ivi previste e ritiene che non si debbano fare solo opere di grande adduzione. Il problema di chi dovrà appaltare è un aspetto che investirà la struttura successivamente, ma in primo luogo occorre predisporre i progetti; così facendo anticiperemmo il ruolo che una Società di Gestione dovrebbe trovarsi in futuro a dover svolgere e in questo momento questa struttura è l’unica titolata.

Sarebbe utile, in ogni caso, richiedere alla S.I.D.R.A. anche la progettazione di opere che riguardando la rete delle acque reflue.

A conclusione degli interventi, si prende atto della assenza di certezza di finanziamenti per il settore dei reflui, della non attualità della proposta S.I.D.R.A. di unificare i progetti (reflui e reti per idro-potabile) ed evidenzia che il ruolo di anticipazione e velocizzazione del processo di realizzazione che ha l’Ufficio tenuto conto della temporaneità della vigenza dell’emergenza, fermo restando che occorre procedere alla redazione del progetto e che in quella sede si potrà tener conto, comunque, dell’opportunità di prevedere la realizzazione di scavi utili alla posa di entrambi i tubi e di tutto ciò che dovrà  ritenersi utile realizzare in comune. Pertanto, in prossimità della sottoscrizione del nuovo Accordo di programma quadro o addendum spetta all’Ufficio attivarsi per la sua reintroduzione nel Piano nell’A.P.Q. Occorre peraltro che la S.I.D.R.A. avvii rapidamente la progettazione ai sensi della l. r. n. 7/2002, tenendo conto della possibilità di individuare parti “comuni” tra le opere idriche e a quelle fognarie. Il Collegio concorda.

 

I lavori proseguono con l’analisi del documento di programmazione. L’esperienza maturata nell’anno trascorso e la circostanza che l’atto di programmazione redatto da Sogesid è datato 2000 hanno indotto il Commissario Delegato a chiedere una verifica della originaria programmazione anche alla luce della necessità di impostare una pianificazione della attività di produzione-fornitura di risorse idriche a medio e lungo periodo, tenendo conto dei ciclici periodi di magra, della costanza della domanda e della esigenza di non penalizzare il settore agricolo.

La Sogesid, con l’ausilio di mappe e schede contenenti i dati relativi alle risorse idro-potabili ed irrigue in atto “disponibili”, afferma che il lavoro trae origine dalla necessità di confermare e/o arricchire il documento di programmazione regionale.

La Sogesid ha compiuto una rivisitazione dei dati puntualizzando le esigenze del settore idro-potabile e di quello irriguo, anche se le esigenze di tale settore sono difficili da quantificare anche tenuto conto dei dati forniti dai Consorzi.

Ad esempio nell’analisi dell’offerta, sono stati rideterminati  i dati tenendo conto dei risultati di esercizio; tali dati risultano inferiori, e talvolta significativamente inferiori, rispetto alle previsioni programmatiche. (Il Garcia, ad esempio, ha invasato dal 1 novembre 2002 ad oggi 38 mln di metri cubi contro le già ridotte previsioni di 45 mln rispetto agli addirittura 60 mln della previsione iniziale).

I sistemi Sosio Verdura, Castello e Blufi confermano i precedenti risultati anche tenendo conto degli ultimi dati di esercizio che, comunque, richiedono un’ulteriore analisi di approfondimento.

La domanda effettiva per l’idro-potabile è stata stimata  con il metodo della fotografia attuale, cioè il consumo attuale che ci consente di stimare i prelievi necessari.

Per il futuro si è previsto, (con la realizzazione delle opere a carico dei gestori d’ambito e con la conseguente diminuzione delle perdite), il miglioramento del rapporto tra domanda e offerta.

La domanda irrigua è difficilmente quantificabile e le sue variazioni dipendono maggiormente da scelte di politica gestionale. Per le aree attrezzate e per quelle da attrezzare secondo la programmazione sono stati considerati i dati forniti dallo studio Inea anche se si sono rilevate discordanze notevoli con i dati forniti dai singoli Consorzi di Bonifica. In verità i dati Inea non sono attendibili in quanto lo studio ha disatteso lo scopo specifico cui era preposto che era quello di verificare una politica irrigua compatibile con la politica comunitaria. Non ha identificato, infatti, le aree irrigate con attrezzature mobili, quelle definite oasistiche, ed altre aree, comunque, irrigate.

Acquisiti tutti i dati l’offerta è stata stimata con la presentazione di un quadro che riassume l’intera disponibilità delle risorse superficiali avendo riferimento alla domanda massima teorica.

L’analisi prosegue con la presentazione di dati tecnici per ogni singola area trattata che per esigenze di  brevità non si riportano ma che faranno  parte integrante della relazione tecnica che sarà presentata a giorni dalla Sogesid e che verrà vagliata ed analizzata nei particolari dai Consulenti della Struttura.

In conclusione si evince che dall’aggiornamento del quadro dell’offerta di risorse idriche convenzionali deriva una incapacità del sistema a rispondere alla domanda. La previsione di ulteriori fonti di approvvigionamento, nella specie acque provenienti da dissalazione, diventa non solo utile ma anche necessaria per garantire la sicurezza all’intero sistema.

Infine, si invita la Sogesid a presentare nel più breve tempo possibile le nuove valutazioni del bilancio domanda-offerta per gli usi civili ed irrigui, sulle quali i consulenti esprimeranno in una prossima riunione di pre-collegio, le loro valutazioni in un documento idoneo ad apportare le necessarie modifiche alla programmazione regionale della struttura.