Abstract del verbale della seduta del 27 maggio 2003

ANALISI SUL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL BILANCIO DOMANDA-OFFERTA PER USI CIVILI E COLLETTIVI NELLA SICILIA SUD-OCCIDENTALE

 

Dall’analisi del documento prodotto dalla Sogesid si evidenzia, preliminarmente, quale sia lo scopo del documento e le linee guida che hanno ispirato i redattori e si sottolinea, in particolare, come tale documento nasca dall’esigenza di verificare, nell’area interessata dallo studio, se vi siano carenze idriche e, segnatamente, se esista (ed eventualmente anche in che termini quantitativi sia stimabile), una differenza tra domanda ed offerta di acqua specie nella zona del comprensorio della città di Trapani.

Il documento riguarda il completamento della progettazione di due grandi acquedotti - Favara di Burgio e Gela Aragona - e l’avvio della progettazione di un terzo acquedotto, che interessa la fascia sud - occidentale della Sicilia, dai monti Sicani alla città di Trapani.

Il lavoro svolto dalla Sogesid segue alcune ipotesi guida. Lo studio delle  risorse è utilizzato per l’attualità, come  strumento di gestione immediata, in considerazione delle strutture attualmente esistenti  e (in una situazione a regime) avendo come riferimento un arco temporale diverso (5,10 e 15 anni), quando le opere attualmente progettate o indicate potrebbero essere pienamente funzionanti.

Dallo studio effettuato emerge che il fabbisogno potabile è quasi “invariante”, mentre in periodi di crisi, come quello relativo all’anno 2002, può diminuire il rifornimento per gli usi irrigui,  assicurandosi comunque il limite minimo per la sopravvivenza delle colture  e per il soddisfacimento economico degli agricoltori.

La Sogesid, anche sulla scorta delle richieste dei consorzi di bonifica, diversifica tra dotazioni di soccorso e dotazioni di irrigazione normale. Evidenzia inoltre che, in ordine alla quantità di risorse disponibili in Sicilia, i serbatoi artificiali sono stati progettati e realizzati quasi tutti su dati idrologici antecedenti agli anni cinquanta.

Di contro, nell’ultimo ventennio, si è registrata una diminuzione naturale delle risorse superficiali, collegata alle diminuzione delle  precipitazioni atmosferiche.

La principale risorsa disponibile della Sicilia sud–occidentale risiede nel bacino del fiume Belice che ha come principale serbatoio di regolazione il Garcia che ha concessioni sia irrigue che potabili (lo studio si è fatto carico di tutte le aree irrigue previste nei progetti di costruzione del comprensorio da irrigare. In proposito, si prevede di arricchire il serbatoio Garcia con una presa sul Belice destro per l’intercettazione di un bacino sussidiario.

Si illustrano anche le risorse idriche esistenti nel territorio sino ad arrivare alle risorse da trasferire dal  fiume Sosio-Verdura.  Per  le risorse di questo fiume, da sempre valutate molto importanti, si sono formulate tre ipotesi:

-          trasferimento verso ovest nel serbatoio Garcia:

-          trasferimento verso est nel serbatoio Castello;

-          nessuna utilizzazione. Le opere per il trasferimento dal Sosio-Verdura al Castello sono già finanziate dal piano irriguo nazionale, mentre quelle per il trasferimento al Garcia sono ancora da finanziare e occorre, in ogni caso, superare i vincoli imposti dalla concessione per lo sfruttamento idroelettrico.

Si prosegue la rassegna delle risorse esistenti nel territorio e dei rispettivi fabbisogni e si discute, quindi, sui dati relativi al serbatoio e al sistema acquedottistico da esso alimentato, ed in particolare, sulla disponibilità media, ipotizzando che la risorsa idrica sia quella dichiarata dal Consorzio gestore del serbatoio stesso.

Emerge che i dati forniti dai Consorzi sono spesso non esatti a causa della inefficienza, se non addirittura assenza, dei sistemi di misurazione. Nel caso del Consorzio di Bonifica 2 che utilizza le acque del Garcia, i dati  presentati, a dimostrazione della incapacità di misurazione suddetta, hanno un grado di incertezza molto elevato, per non parlare poi delle risorse idriche attuali lontane dagli originari 60 mln di mc stimati nel progetto esecutivo iniziale, ridotti poi a 45, fino ad arrivare agli attuali 29 mln.

Si concorda che il sistema idrico dell’intero comprensorio, valutate le riserve disponibili e con gli opportuni interventi di soccorso (e senza contare sulle risorse derivabili dalle acque reflue) nelle annate siccitose, è estremamente vulnerabile e, anche, attesi i volumi idrici ricavabili dal Garcia, potenzialmente non in grado di far fronte alla domanda per usi civili con sufficienti gradi di probabilità.

La discussione sul documento di programmazione prosegue affrontando i dati del bilancio idrico di Agrigento e del potabilizzatore di Sambuca. Anche qui si ritiene necessario, per le richieste provenienti dal territorio, valutare le risorse disponibili e il grado di soddisfacimento che si dovrà assicurare alla popolazione, ampliando il potabilizzatore di Sambuca con moduli idonei a trattare risorse per 600l/s per garantire la continuità del funzionamento del potabilizzatore stesso nell’ipotesi di guasto o di manutenzione degli altri impianti.

L’altro problema che si porta in evidenza è quello dei dissalatori. In considerazione degli alti costi dei dissalatori, occorre valutare la loro effettiva necessità prima di destinare risorse finanziarie per la loro manutenzione e la realizzazione di nuovi impianti.

Si pone in evidenza che, dai dati a disposizione nel comprensorio di Gela, anche negli anni di maggiore disponibilità di risorse idriche, il dissalatore risulta necessario per supportare l’intero sistema.

Nel comprensorio di Trapani, specie nell’ipotesi di risorse disponibili dal Garcia in misura inferiore a quella media standard, le acque dissalate sarebbero assolutamente necessarie per garantire l’autosufficienza del sistema.

Emerge, dalla discussione, che l’obiettivo da raggiungere è quello della sicurezza dell’intero sistema garantendo una erogazione qualitativamente e quantitativamente idonea a far fronte alla domanda.

Si conviene che il soddisfacimento della domanda civile, sciogliendo il nodo del Garcia e attraverso il potabilizzatore di Sambuca, sarebbe possibile solo utilizzando tutte le risorse del Sosio-Verdura; nel caso di apporto inferiore del Verdura o nell’ipotesi di apporto nullo, e con il dubbio sulle effettive risorse del Garcia, gli elementi di incertezza aumenterebbero, generando ulteriori difficoltà all’intero comprensorio della Sicilia Sud-Occidentale.

Dopo ulteriori e approfondite analisi dei dati forniti dallo studio e, sulla scorta degli stessi convengono sulla necessità di garantire l’equilibrio tra domanda e offerta attraverso la previsione di uno stabile apporto delle acque provenienti da dissalatori, per garantire la ‘sicurezza’ dell’intero sistema, peraltro, si evidenzia la necessità di trasformare il documento tecnico (e gli allegati documenti schematici di sintesi) in un documento da cui evincere chiaramente l’assunto dell’attuale carenza del sistema per la zona di Trapani, anche al fine di consentirne una condivisione del Commissario per l’adozione di eventuali atti di formale programmazione.

Al termine della discussione, pertanto, confermata l’opportunità di fornire al Presidente-Commissario delegato una sintesi dell’elaborato della Sogesid ricavabile dalla conclusione richiesta, il Collegio approva all’unanimità l’elaborato esaminato e discusso, con le opportune integrazioni.