Abstract del verbale della seduta del
6 maggio 2003
RAPPORTO SULLA PIANIFICAZIONE DELLE
RISORSE IDRICHE - MAGGIO/DICEMBRE 2003 -
ANALISI DOCUMENTO PROGRAMMAZIOME
OSSERVAZIONI SUL COLLEGAMENTO
CENTRALE SAN CARLO – INVASO CASTELLO
Il Collegio, prima di passare alla
discussione degli argomenti oggetto della seduta, prende atto che si sono
appena concluse due importanti progettazioni in ordine
agli acquedotti: ”Favara di Burgio”
e “Gela Aragona” e che per la pubblicazione dei relativi bandi si attende la
piena operatività della società Siciliacque S.p.A., prevista a breve termine. Facendo il punto della
situazione idrica attuale, emerge che, molto
lavoro è stato svolto
ma tanto ancora occorre farne. Dopo un inverno caratterizzato da abbondanti
precipitazioni atmosferiche la pubblica opinione si è convinta che l’emergenza
idrica è terminata. Occorre, allora, dare corso alla campagna pubblicitaria già
approvata nei contenuti e finanziata dalla Protezione Civile per veicolare il messaggio che, la quantità d’acqua disponibile
per le esigenze della popolazione civile è senz’altro maggiore rispetto a
quella degli anni precedenti ma che la risorsa non va sprecata e deve essere
strategicamente utilizzata secondo una programmazione e una pianificazione su
almeno due stagioni che tenga conto oltre che dei fabbisogni della popolazione
civile anche delle richieste provenienti dall’agricoltura e dal settore
zootecnico.
E’ in questo contesto
che nasce il documento ”Rapporto sulla Pianificazione delle Risorse Idriche”.
L’Unità Operativa di
Base 2, che ha elaborato il piano, è del parere che si deve evitare di
incorrere negli errori del passato. Con il documento di pianificazione appena
presentato si è previsto un aumento delle risorse idriche; sono stati
pianificati i consumi necessari con riferimento ai valori delle precipitazioni
atmosferiche degli ultimi cinque anni, tre dei quali particolarmente siccitosi,
sottolineando come in presenza di condizioni
meteo-climatiche più favorevoli il piano sarà destinato a subire delle
variazioni; è stato previsto un controllo rigido dei prelievi, sia per gli
invasi ad uso potabile che per quelli ad uso misto o esclusivamente irriguo.
Il documento di pianificazione prevede di
raddoppiare la dotazione rispetto a quella dell’anno 2002, contro una
richiesta proveniente dagli Enti di distribuzione pari al triplo.
Il documento, “Rapporto sulla pianificazione
delle Risorse Idriche” viene messo a disposizione di
tutti i Consulenti che potranno consegnare in tempo utile eventuali
osservazioni al fine di provvedere a licenziare il documento stesso.
Il Collegio ricorda come l’aumento della
disponibilità deve tradursi in un maggiore utilizzo di risorse e, prendendo
atto del fatto che in alcune zone della Sicilia orientale l’entità delle
perdite dell’intero sistema idrico raggiunge il 50%, sostiene sia necessario
dare una sensibile risposta alla opinione pubblica
intervenendo sulle reti idriche interne per ridurne le perdite.
Si rileva, altresì, che oltre alla pianificazione occorre trovare
il sistema per ottenere una maggiore obbedienza alle ordinanze di ripartizione
delle risorse presentando:
1. una
adeguata
campagna pubblicitaria sul risparmio idrico che comunichi che l’acqua è un bene
da non sprecare;
2. avanzare una adeguata
promozione tecnica sul migliore utilizzo delle acque stesse, veicolando il
messaggio che, sebbene le risorse superficiali siano aumentate, gli impianti
sono più vecchi di un anno e i problemi idrici della regione non sono ancora
risolti;
3. sensibilizzare ogni Ente gestore
ad avere una maggiore cura della rete, attivando un monitoraggio
attraverso le unità di crisi costituite presso le Prefetture per le acque
potabili, e un organismo di consultazione indipendente costituito dalla Regione
siciliana per le acque irrigue.
Si porta a conoscenza del Collegio che uno degli
aspetti più difficili da affrontare è quello di ridurre il grado di incertezza. Ad esempio, per quanto riguarda l’ANCIPA
nonostante le diverse richieste ad oggi pervenuteci, dal programma
fornitoci dall’Enel, non risulta
con chiarezza se i lavori previsti per i prossimi tre anni comporteranno la necessità
di vuotare il serbatoio; che la condotta in uscita dall’Ancipa
che si dirige verso Caltanissetta sembrava ”sfilata”
con il pericolo che si potesse interrompere il flusso d’acqua da un minuto
all’altro. A tale scopo è intervenuta la Impregilo che mediante una perizia di somma urgenza ha
provveduto alle opportune riparazioni al fine di tenere in piedi la
condotta per un certo periodo di tempo.
Si comunica al Collegio che, agli inizi del
prossimo mese di giugno, partirà la campagna pubblicitaria di
informazione finanziata dal Dipartimento di Protezione Civile.
In occasione della presentazione del
sito internet dell’Ufficio del Commissario delegato per l’emergenza idrica verrà data adeguata pubblicità al Protocollo di Intesa
sottoscritto insieme all’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici.
In riferimento all’analisi
condotta sulla programmazione delle risorse idriche elaborata dalla Sogesid ha portato ad un approfondimento delle conoscenze
relative alle risorse superficiali e sotterranee, nonché, dei fabbisogni idropotabili della Sicilia sud-occidentale che è la zona
della Regione che soffre maggiormente la crisi idrica.
In attesa di avere il
documento definitivo sul quale la Sogesid sta
lavorando speditamente e che ci fornirà a breve, da alcuni risultati in itinere
si può già affermare che la società di consulenza ha svolto una indagine molto
documentata sui fabbisogni irrigui nell’attualità e nella variabilità
dell’attualità nonché su quelli potabili che a norma di legge sono prevalenti.
Dalla ricognizione delle risorse naturali e
dei fabbisogni irrigui effettivi si potrà valutare se
le risorse disponibili sono sufficienti oppure se bisognerà integrarle con
risorse non convenzionali come quelle provenienti da acque di riuso o da
dissalazione.
Il documento della Sogesid
è destinato ad influenzare anche la progettazione del realizzando acquedotto Favara di Burgio, la sorte del dissalatore di Trapani e del potabilizzatore di Sambuca, l’utilizzo delle acque del
sistema Sosio Verdura con la eventuale realizzazione della conduttura ancora da
finanziare.
Risulta di
chiara evidenza l’importanza di questo studio che dovrà essere il più tecnico
possibile per consentire il censimento dei fabbisogni irrigui.
Si rileva che i dissalatori hanno funzionato
per tanto tempo ed hanno avuto una grande importanza nella integrazione
delle dotazioni idriche della Sicilia sud occidentale; è vero, però, che
l’acqua dissalata non è molto apprezzata dalla popolazione e sarebbe utile
verificarne il gradimento. Lo studio Sogesid affronta il problema del bilancio idrico e nel caso di situazione
deficitaria si potrà valutare l’esigenza o meno di integrare le risorse
con acque dissalate.
Relativamente alle osservazioni sul collegamento
centrale San Carlo - Invaso Castello si riferisce che successivamente alla
sottoscrizione dell’accordo - tra l’Enel Green Power,
il Consorzio di bonifica 3 di Agrigento e questa Struttura - sul trasferimento
di risorse dal serbatoio San Carlo al serbatoio Castello, i rappresentanti dei
Comuni del comprensorio interessato hanno formulato una serie di richieste e
presentato tante lamentele adducendo le più svariate argomentazioni. Il Collegio,
valutate sia le pretese che i reclami, decidono di promuovere un incontro con i
rappresentati dei Comuni interessati al fine di far emergere, dal confronto dei
pareri espressi, la validità di tali richieste verificandone altresi’ i contenuti tecnici.