Abstract del verbale della seduta del
7 marzo 2003
RELAZIONI
ED ANALISI
- MONTESCURO OVEST -
- DISSALATORE 100 l/s PORTO EMPEDOCLE
-
- DIGA PIETRAROSSA –
Il Collegio, in primis, affronta il problema relativo all’acquedotto Montescuro Ovest. il progetto, già da alcuni mesi è commesso alla SOGESID per la redazione in “forma definitiva”. Sulle indicazioni dello studio preliminare si instaura, con i progettisti, una discussione a proposito degli elementi di base per il dimensionamento dell’acquedotto tenuto conto dell’estensione del servizio ad esso assegnato. Su tali elementi si discute anche tra i partecipanti alla riunione pervenendo a deduzioni inquadrabili in due classi.
La prima classe dovrà concernere il
dimensionamento delle condotte in stretta relazione al servizio idrico che
l’acquedotto deve assicurare nell’area di sua competenza secondo i parametri
attribuiti al servizio stesso in termini di dotazioni idro-potabili
pro capite pro die.
La seconda classe dovrà concernere
l’approvvigionamento delle risorse idriche con le quali si prevede di
alimentare l’acquedotto. La definizione di tale seconda classe comporta la
considerazione attenta delle possibilità di rifornimento idrico per uso
potabile e per l’irrigazione dai serbatoi Garcia sul
fiume Belice, del serbatoio Arancio sul fiume Carboj,
del serbatoio Gammauta sul fiume Sosio Verdura e del
serbatoio Castello sul fiume Magazzolo, nonché delle sorgenti Montescuro e
delle sorgenti Favara di Burgio.
Lo studio del cennato approvvigionamento porterà alla
necessaria definizione delle potenzialità produttive del potabilizzatore
di Sambuca.
Si ritiene che lo svolgimento
ulteriore del rapporto instauratosi tra l’Ufficio e la SOGESID, sul
quale il funzionario responsabile del procedimento, con un esauriente
intervento, fornisce tutte le notizie che caratterizzano l’attività fin qui
svolta dalla SOGESID suddetta, possa consentire un necessario chiarimento sulle
linee guida.
La trattazione dei problemi posti dalla
progettazione dell’acquedotto Montescuro ovest è stata partecipata da tutti i Consulenti che hanno, nei loro
interventi, richiamato sia le questioni poste dalla costruzione della condotta
sia le questioni poste dalla destinazione delle necessarie risorse idriche. Si
sono richiamati gli avvenimenti che nel tempo passato hanno riguardato il
servizio idrico nella Sicilia sud-occidentale così come il contributo attualmente dato a tale servizio dall’impianto di
dissalazione di Trapani. Le considerazioni sopra riportate sintetizzano tutti
tali interventi e riportano quelle deduzioni sulle quali si è registrato un
totale consenso e dalle quali è stato auspicato possa
scaturire un’accelerazione dell’attività di progettazione.
Sull’analisi relativa al
dissalatore 100 l/s Porto Empedocle si richiamano alcuni passaggi salienti che hanno segnato
l’iniziativa adottata dal Commissario delegato per dotare l’area agrigentina di una fornitura idrica di 100 l/s
prodotta da un complesso di dissalatori modulari da installare sul litorale di
Porto Empedocle. Si ricorda, altresì, che sullo stesso litorale sono già attivi
tre dissalatori modulari idonei alla produzione di circa 50 l/s. Si richiamano,
a tal fine, tutte le indagini e le esplorazioni tecniche e di mercato che hanno
a suo tempo fornito gli elementi di base della decisione commissariale nonché gli studi e le esperienze condotte con la
collaborazione del Genio civile di Agrigento per la programmazione e la
delineazione progettuale degli apprestamenti a terra necessari all’adduzione
dell’acqua dissalata ai luoghi di consumo. Si rende partecipe il Collegio dei
rapporti fin qui intercorsi con gli uffici del Genio Civile di
Agrigento, ed in particolare, delle difficoltà tecniche che hanno
prolungato, al di là delle originarie previsioni le attività preliminari alla
realizzazione dell’impianto. Emerge, quindi, la necessità di una sollecita realizzazione dell’intendimento commissariale e di pervenire
quanto più presto possibile alle decisioni idonee a superarle.
Il responsabile del procedimento evidenzia
che il principale problema è costituito dalla eventualità
che l’impianto suddetto debba attuare un pre-trattamento
dell’acqua marina da dissalare a causa di contenuti solidi di cui sembra
affetta. Sono in corso prove ed analisi dalle quali
deriveranno le deduzioni definitive sia di carattere tecnico che economico.
E’ diffusa e condivisa tra tutti i Consulenti la preoccupazione che le difficoltà insorte
possano ritardare la realizzazione dell’impianto. Essi manifestano l’auspicio
che siano al più presto definiti i caratteri del
processo di dissalazione e degli elementi dell’impianto; è estremamente
augurabile che la costruzione dell’impianto stesso e delle opere a terra sia
avviata in tempo affinché i benefici prodotti dalla nuova risorsa idrica
possano concretizzarsi durante la prossima estate, tenuto conto che la
situazione dell’approvvigionamento idrico di Agrigento e dei comuni consorziati
nel consorzio del Voltano reclama i benefici medesimi.
Il problema che ha impedito il completamento
della Diga Pietrarossa è legato
al ritrovamento di segnali archeologici nell’area destinata alla sommersione. La vicenda, per questo motivo, è stata segnata
da interventi della giurisdizione ordinaria penale e si presenta, ancora oggi,
in termini complessi. Si sottolinea che, una decisione
legittimamente idonea a considerare la prevalenza tra differenti interessi
pubblici legati al completamento ed allo sfruttamento del serbatoio o alla
salvaguardia del bene culturale, che le autorità di tutela ritengono di avere
reperito, sia una prerogativa di organi statali, addirittura della Presidenza
del Consiglio dei Ministri. Tutti i Consulenti esprimono le loro
valutazioni su una questione tanto sofferta da un’opera pubblica la cui
realizzazione è ormai sospesa da molti anni e formulano l’auspicio che venga presto individuato il percorso utile per proporre la
decisione finale al Governo centrale.