D)
Messa in efficienza delle dighe siciliane
Si tratta del settore in cui più gravi sono le situazioni
di inefficienza riscontrate all'avvio della gestione commissariale,
ed in cui palesi e solo parzialmente giustificabili le situazioni
di impasse riscontrate nella manutenzione ordinaria e straordinaria.
Ad oggi notevoli, significativi e obiettivi sono i risultati
dell'incessante lavoro di coordinamentoe che l'Ufficio con
il contributo del Prof. Jappelli ha raggiunto modificando
decisamente in meglio l'originaria condizione generale del
sistema di raccolta, caratterizzato da una diffusa situazione
di incompleta fruizione delle opere con l'evidente perdita
di risorse idriche conseguenti alle precipitazioni atmosferiche.
La complessa attività portata a compimento ha riguardato
47 invasi affidati in gestione a diversi Soggetti dei quali
vanno registrate la diversa capacità di gestione, di
soluzione delle problematiche connesse al rapporto con il
Servizio Nazionale Dighe, e il diverso impegno a manutenere
ordinariamente gli invasi.
Ciò premesso, si è scelto parallelamente di
pianificare e portare a termine un' attività di ricognizione
dello stato degli invasi individuando anche tenuto conto dei
tempi di durata dell'emergenza le iniziative immediatamente
realizzabili.
L'attività effettivamente svolta ha determinato la
predisposizione (previo sopralluogo al quale hanno partecipato
rappresentanti degli Enti gestori e del Servizio Nazionale
Dighe) di schede di rilevazione nelle quali sono state sintetizzate.
Per ognuno degli invasi le diverse problematiche - tecniche
o spiccatamente legali - riscontrate. La conoscenza acquisita
era, ed è, presupposto da porre a base delle scelte
che la Consulenza e i funzionari dell'Ufficio hanno già
proposto e proporranno al Commissario delegato.
La verifica ha confermato una condizione - già di dominio
pubblico - di diffuso "incaglio" delle opere, ora
per aspetti decisamente rilevanti (il riferimento è
alle opere incomplete ed ai molteplici aspetti ostativi al
completamento delle stesse come l'inottemperanza a precise
prescrizioni del S.N.D.), ora per motivazioni più spiccatamente
economiche e finanziarie come la mancanza di fondi per consentire
o il completamento di apparati indispensabili per la gestione
in sicurezza dell'invaso, o la realizzazione di apparati la
cui assenza - se legittima la possibilità di invaso
- non consente di ottenere l'autorizzazione a una capacità
di accumulo superiore.
A ciò conseguono l'obbligatorio e non procrastinabile
avvio delle procedure di "sicurezza" attraverso
l'apertura delle paratoie di scarico e la liberazione di risorse,
e/o l'attivazione delle procedure di "allerta" attraverso
le Prefetture territorialmente competenti.
La situazione complessiva dello "stato di salute"
degli invasi del territorio regionale, quindi, appare adesso
- a seguito del lavoro svolto - obiettivamente riscontrabile
attraverso l'analisi delle schede di monitoraggio effettuate.
In ognuna di tali schede è stata poi sollecitatà
l'attività consequenziale degli esperti componenti
il Collegio dei consulenti, se del caso anche con il contributo
di più esperti, ognuno per i profili di specifica competenza
professionale.
* Dighe
- attività realizzata
Due le
immediate priorità all'avvio della gestione commissariale
volte a razionalizzare ed ottimizzare l'utilizzo degli invasi
siciliani:
§
stante l'affidamento in concessione e gli obblighi conseguenti
alla sottoscrizione del disciplinare si è subito promossa
una azione di stimolo di alcuni Enti Gestori dei predetti
sistemi per provocarne l'iniziativa attraverso la predisposizione
d'interventi di manutenzione e completamento di loro esclusiva
competenza per migliorare l'efficienza del sistema di raccolta;
§
si è presa in esame con assoluta urgenza la condizione
di quelle dighe per le quali il S.N.D aveva segnalato la necessità
di immediati interventi;
§
si sono assunte direttamente (in presenza della perdurante
attività degli Enti gestori e giusta le prerogative
collegate alla situazione d'emergenza e previste nelle Ordinanze)
iniziative di gestione diretta di interventi indifferibili
ed urgenti;
§
l'attività dell'ufficio ha fatto sì che complessivamente
negli invasi dell'isola sono recuperati, a seguito di autorizzazioni
del Servizio Nazionale Dighe, circa 419 milioni di metri cubi;
In dettaglio:
1)
dighe Scanzano e Rossella che sottendono il serbatoio di Madonna
delle Grazie.
Si sono intraprese le iniziative necessarie a rimuovere la
temporanea revoca dell'autorizzazione ad invasare fino a quota
517,50 m s.m., revoca causata dalla mancata effettuazione
dei lavori di ripristino dell'efficienza del sistema di movimentazione
e degli organi d'intercettazione dello scarico di fondo e
della derivazione.
Tali iniziative che hanno consentito di ottenere l'autorizzazione
alla quota m s.m. corrispondenti a 5,70 M/mc cui vanno aggiunti
1,6 M/mc circa già utilizzati dall'AMAP per l'approvvigionamento
della città di Palermo.
Ciò è stato possibile anche a seguito della
anticipata esecuzione delle opere, relativamente alla paratoia
di sicurezza (monte) dello scarico di fondo, e della paratoia
a quota 500 m s.m. della derivazione, frutto di una intelligente
aattività di pianificazione e programmazione della
tempistica dei lavori.
A decorrere dal 19 aprile 2003 (data di fine lavori) sarà
richiesta l'autorizzazione al 1° passo di invaso sperimentale
e strumentale anche di un ulteriore aumento del volume invasabile
.
2)
diga Ancipa
Anche in questo caso l'immediata iniziativa dell'Ufficio è
stata mirata a conseguire un maggiore volume d'invaso compatibilmente
con i gravi problemi strutturali che affliggono il corpo di
ritenuta.
L'attività dell'Ufficio ha determinato la concessione
della quota d'esercizio temporanea a 936,50 m s.m., corrispondente
a circa 13.000.000 di mc. teorici, nel periodo maggio-settembre.
Nella diga, a fronte dei 13.000.000 di mc. teorici si è
riusciti ad invasare circa 11.600.000 mc. reali che hanno
consentito di gestire meglio la fase emergenziale e prestare
soccorso, seppure indirettamente, alla provincia di Caltanissetta
dedicando alla stessa le risorse del sistema Fanaco.
Inoltre, grazie ad una serie di interventi strategici, finanziati
dal Commissario delegato per un importo complessivo di circa
euro 350.000,00 ed attuati dall'EAS tra maggio e dicembre
2002, è stato possibile potenziare i collegamenti tra
i grandi acquedotti interconnessi a valenza interprovinciale
Ancipa, Madonie Ovest, fanaco, incrementando il prelievo dal
lago Ancipa e trasportando ingenti olumi d'acqua verso ambiti
territoriali in carenza idrica allo scopo di superare situazioni
di emergenza e ripristinare più rapidamente le risorse
idropotabile di altri bacini.
Un'ulteriore azione è stata svolta dall'Ufficio stimolando
una accelerazione delle procedure funzionali al rilascio dei
pareri igienico sanitari e di quelli inerenti il vincolo idrogeologico,
necessari per la concessione della autorizzazione all'esecuzione
dei lavori di risanamento del corpo diga avviati, a seguito
di tale attività, il 29/11/02.
3)
Diga Poma
L'analisi ha evidenziato la necessità di immediati
interventi - tempestivamente realizzati - di manutenzione
ordinaria (pulizia) delle opere di presa dei bacini allacciati
al serbatoio sotteso dalla diga, sollecitati dall'Ufficio
e realizzati dagli Enti responsabili.
Inoltre, si è avviata una attività di stimolo
dell'attività del Concessionario (Ente Sviluppo Agricolo)
e dell'Organo di controllo di quest'ultimo (Assessorato regionale
all'agricoltura), per la immediata realizzazione dell'intervento
di sostituzione del sistema oleodinamico che movimenta gli
organi d'intercettazione degli scarichi superficiali e profondi,
il cui malfunzionamento ha dato luogo ad una limitazione d'invaso
da parte del Servizio Nazionale Dighe.
Vale la pena di ricordare che tali lavori erano già
stati finanziati nel corso del precedente periodo di emergenza
idrica, in cui fu nominato Commissario delegato il Gen. Roberto
Jucci e ancora non realizzati nonostante i ripetuti e frequenti
sollecitati anche per le vie brevi.
4)
Sistema Fanaco
L'avvio di questa Gestione commissariale riscontrava la presenza
di prescrizioni correlate ad una limitazione di invaso.
A seguito delle iniziative assunte direttamente nei confronti
dell'Ente gestore si sono finalmente prodotti al Servizio
Nazionale Dighe i documenti riguardanti il collaudo funzionale
del nuovo sistema di movimentazione delle paratoie che intercettano
lo scarico di superficie, circostanza che ha reso possibile
superare le limitazioni imposte.
Il serbatoio serve l'agrigentino, il nisseno e alimenta l'acquedotto
Montescuro Est.
Le indagini condotte hanno evidenziato la necessità
di una immediata manutenzione straordinaria - attraverso lavori
di somma urgenza immediatamente realizzati, attraverso il
Genio Civile di Agrigento - per ottenere subito l'efficienza
della griglia di presa della vasca Faustina che modula le
acque dei bacini allacciati al sistema Fanaco che si accumulano
nel serbatoio sotteso dall'omonima diga. L'intervento è
stato limitato alla sola pulizia della griglia di presa sia
per la qualità della progettazione che per non perdere
le fluenze invernali.
L'Ufficio ha poi ipotizzato per la stessa vasca Faustina la
necessità di un ulteriore intervento più articolato
- per ottenere la piena efficienza del sistema - mirato a
ripulire integralmente la vasca dai sedimenti depositati.
E' in corso di valutazione la predisposizione di iniziative
per pervenire alla piena funzionalità della vasca.
5)
Diga Lentini
L'iniziativa immediatamente assunta dall'Ufficio è
stata quella del tutoraggio dell'ente gestore, Consorzio di
bonifica SR 10, nell'attività richiesta dal Servizio
Nazionale Dighe per il mantenimento dell'attuale quota autorizzata.
Ottenuta l'autorizzazione al mantenimento della quota 21,80
m s.l.m., che consente di accumulare circa 24 Mmc, fino a
tutto dicembre 2002, si è commesso al Prefetto di Lentini
l'incarico di affidare i lavori di realizzazione del canale
di restituzione in alveo delle acque di drenaggio, opere che
consentiranno di iniziare gli invasi sperimentali (uso irriguo
e industriale; province di CT e SR).
L'avvio degli invasi sperimentali si prospetta importante
al fine di far confluire su Lentini le acque provenienti dal
sistema Ancipa che, ogniqualvolta non sia possibile mantenerle
nel serbatoio Ancipa a causa della attuale limitazione d'invaso,
defluiscono attraverso il fiume Simeto.
Non meno importante è poi la circostanza che si appresterebbe
alla stessa diga Ancipa un sistema di sicurezza nell'ipotesi
che, per un imprevisto nel corso dei lavori di consolidamento
del corpo diga, per tale invaso si dovesse richiedere una
ulteriore riduzione del livello d'invaso autorizzato, con
funzione, cioè, di misura di sicurezza non strutturale,
ma immediata pur cambiando la destinazione d'uso dell'acqua
6)
Diga Don Sturzo
A seguito di una segnalazione del comune di Mineo circa la
ridotta efficienza della traversa sul Dittaino, bacino allacciato
alla diga, i primi giorni di settembre 2002, l'Ufficio ha
effettuato un sopralluogo il giorno 18 dello stesso mese.
Preso atto della situazione, l'Ufficio ha immediatamente richiesta
al Gestore dell'opera (C.d.B. 7 Caltagirone) di effettuare
un intervento manutentorio straordinario sulla traversa che
capta le acque del Dittaino (sfangamento per riportare i livelli
del sedimento almeno alla quota della soglia libera del corpo
di ritenuta e mantenere libera la griglia di presa) necessaria
per migliorare l'efficienza del sistema di accumulo, raccomandando
di redigere la perizia limitatamente all'area prospiciente
il corpo di ritenuta e le griglie di presa.
Il ritardo dell'Ente gestore nella presentazione del progetto
richiesto non ha consentito ad oggi l'avvio dei lavori.
Ancora,
in sintesi:
1)
Diga Arancio
Collaborazione ed assistenza al gestore dell'esercizio del
serbatoio per evitare rilasci una volta raggiunta la quota
limite per l'esercizio (176,50 m.s.m.) e consentire così
il raggiungimento della quota limite individuata dal SND ai
sensi della Circolare DSTN/2/7019/96 (177.50 m.s.m.) rimanendo
sempre nell'ambito delle disposizioni norma-regolatori;
2)
Diga Disueri
Sostegno alla richiesta di autorizzazione formulata dal gestore
del Serbatoio per il raggiungimento temporaneo di quota 150,00
m.s.m. (60 giorni) al fine di consentire le lavorazioni di
manutenzione straordinaria che impediscono il trasferimento
dell'acqua all'invaso Cimia oggi vuoto per mancanza di apporto;
3)
Diga Paceco
Collaborazione ed assistenza al Gestore nell'esercizio del
serbatoio per evitare rilasci una volta raggiunta la quota
limite di 40,20 m.s.m. e conseguire così il raggiungimento
della quota limite individuata dal SND ai sensi della Circolare
DSTN/2/7019/96 (41,00 m.s.m.) rimanendo sempre nell'ambito
delle disposizioni normo-regolamentari;
4)
Diga Sciaguana
Sostenendo la richiesta del Gestore per ottenere dal SND un
incremento della quota d'invaso da 249,00 m.s.m. a 254,00
m.s.m.
*)
Concessioni e autorizzazioni sanitarie
Si è attivato il monitoraggio sulle concessioni alla
derivazione e sulle autorizzazioni sanitarie all'utilizzo
dell'acqua relativamente ai serbatoi sottesi da grandi dighe.
Nell'ambito di tale attività, si è riscontrata
una diffusa situazione di mancato completamento delle procedure
in frequente difformità delle disposizioni di legge
che regolano la materia. L'ufficio ha già da tempo
attivato tutte le iniziative per stimolare i Gestori a conformarsi
a tutte le disposizioni normo-regolamentari vigenti per consentire
il rilascio delle predette autorizzazioni.
|